PSICHEDELIA PER GUARIRE DAL FESTIVAL

Non ho esattamente idea di come si senta uno che si è sciroppato tutto il festival di Sanremo. Il giorno dopo, soprattutto per imbeccata dei figli, ho sentito anche qualcosa di piacevole da rubricare alla categoria canzonette. Ma chi se ne frega.

In ogni caso ecco una terapia per guarire dagli effetti più o meno nefasti: LIVE MIND dei THIRD MIND. Il progetto partorito alcuni anni fa da Dave Alvin e di cui sono partecipi Victor Krummenacher (che anche nel 2015 aveva prodotto un suo superalbum, Hard to See Trouble Coming), David Immerglück, Jesse Sykes (che ha un canto che non amo particolarmente, ma che nel contesto complessivo non sfigura) e Michael Jerome, giunge a mettere in un doppio live alcune registrazioni delle date 2024 della band. Effetto complessivo: stupefacente.

Perché? Ecco i motivi: se vuoi immaginare il suono di questa band prova a prendere i Quicksilver, mettili insieme ai Jefferson Airplane di Fat Angel, frizionali con un po’ di Grateful Dead e qualche spruzzo di Santana e il gioco è fatto. In più pensa che nel disco ci sono tre brani da quasi quindici minuti e ti chiedi a che epoca appartenga il tutto.

Sally Go Round the Roses ti fa ricordare Johnny Cipollina e Gary Duncan, Groovin is Easy e Morning Dew sarebbero piaciute a Jerry Garcia. Echi di Steppenwolf e riverberi di folk allucinato sbucano fuori qua e là, mentre questi bislacchi interpreti di un mondo che non c’è più si ostinano a suonare chitarre e a creare tappeti da jam band come se fossimo ancora negli anni dei sogni hippye. Due pezzi sono omaggi a quell’epoca: East-West della Butterfield Blues Band di Bloomfield, Elvin Bishop e soci e DarkStar dei Grateful Dead. Lunghissimi, trascinanti, astrali, visionari….

In qualche modo l’interpretazione più geniale e che riporta agli anni ’60 è Morning Dew, che in origine è una folksong della canadese Bonnie Dobson. Il lavorìo psichedelico che Alvin e gli altri fanno sul brano, ottimamente interpretato dalla Sykes, è proprio quel tipo di trattamento che i Jefferson Airplane e Allman Brothers e Blues Project avevano realizzato nelle re-invenzioni di Fat Angel, Mountain e Bird on a Wire: brani puramente folk trasformati in… altro.

Suoni per sognare, suoni per guarire. 

Suoni vivi anche per rivivere un tempo di altri suoni.

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