FAST REVIEW: RANKY TANKY

Per la serie “questo me l’ero perso” ecco un piacevole disco da non trascurare: è l’esordio dei RANKY TANKY con un lavoro (omonimo) di jazz-gospel davvero piacevole. Vengono da Charleston, South Carolina e sono un bel quintetto che innesta tradizioni africane in una vocalità gospel-blues davvero fresca e splendente, tra Mahalia Jackson e Louis Armstrong. La voce di Quiana Parler (vocalist già di una certa esperienza con alcuni big act americani) è calda e vellutata, mentre la tromba di Charlton Singleton impreziosisce il lavoro ritmico e di tessitura realizzato da un buon chitarrista come Clay Ross (che all’occasione canta pure con voce sudista). Tredici pezzi senza cadute di tono o qualità, dalla classicona You Gotta Move a That’s Alright a Oh Death con una spiritualità tradizionale limpida e trascinante. Si finisce con l’ottima Goodbay Song, che profuma di Caraibi e New Orleans. Been in the Storm è gospel d’altri tempi. Per chi segue queste quisquiglie, l’album è finito tra i primi dieci cd della classifica jazz di iTune. Buon anno!

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