L’estate ci regala, oltre alla calura, delle belle serate di musica: grandi concerti da stadio ma anche piccoli incontri in piazzette di paese in un atmosfera quasi intima. Il Festival Jazz&Wine di Lavagna (GE) è stato aperto quest’anno da Giorgio Conte, il minore dei due fratelli piemontesi che si sono conquistati fama da chansonnier e che ci raccontano, ormai da molti anni, storie semplici con un linguaggio poetico e sognante. Ho scoperto con piacere che Giorgio ha molti fan che conoscono a memoria tutte le sue canzoni e che lo seguono nei suoi molti concerti in giro per l’Italia. Nella serata a Cavi Borgo, Giorgio Conte ci ha raccontato molte storie basate sul CIBO (Cannelloni, L’erba San Pietro) e su ABBANDONI (Gné Gné), sdrammatizzando e scherzando sulla quotidianità dei nostri problemi, dieta o amore che siano. L’ho chiamato fratello minore, non è sicuramente un cantante alla ribalta e di grande successo, non occupa posti da prima serata ma…. da ogni sua nota e canzone si evidenzia un grande amore per la musica, per le storie semplici ma vere, per le sonorità intime che ti riportano all’ambientazione da piccolo bistrot .Lui una volta si è definito “un saldo di qualità che può ancora dimostrare quanto vale. Mi sento come certi tagli di stoffa che vale ancora la pena di acquistare. Ho un’età avanzata, ma cerco di ironizzare, di sdrammatizzare sempre“.Â
Davide Palummo