Joni Mitchell ha sempre avuto al suo fianco grandi artisti come se la consapevolezza di una rivelazione artistica dovesse essere il frutto di una comune concezione della vita e la somma di molte capacità espressive. All’inizio è proprio David Crosby che la aiuta a realizzare il primo album, ma poi si susseguono Stephen Still, Bob Dylan, Jackson Browne e molti altri (tra gli altri anche Neil Young: indimenticabile la versione di Helpless tratta da The last waltz, da cui è tratta la foto). Presta la sua splendida voce a capolavori non suoi ed appare nel sottofondo di molte note canzono tra le quali You’ve got a Friend di James Taylor fino ad arrivare alla realizzazione del suo primo lavoro maturo: Court and Sparks. Ancora una volta non è sola perché la chitarra di Larry Carlton, la tromba di Tom Scott le sono a fianco così come gli amici/amanti Crosby e Nash, ma anche Robbie Robertson e Jose Feliciano. Sembra proprio che Joni riesca ad assorbire il meglio di ciò che le sta intorno per esprimere le sue idee ora con il semplice supporto della sua chitarra acustica nella pura tradizione folk, poi con un salto all’elettrico per poi arrivare al jazz. Sempre con l’aiuto di grandi della scena americana realizza alcuni capolavori come Hejira e Mingus fino a fare il punto della sua carriera in uno straordinario concerto raccontato da Shadows and Nights: ancora una volta sono con lei personaggi di levatura straordinaria come Jaco Pastorius e Pat Metheny. È un periodo di grande crescita ma anche difficile; non smette però di collaborare ed inserire nei suoi lavori grandi nomi, sempre amici, come Peter Gabriel, Willie Nelson e Tom Petty nell’album Chalk mark in a Rainstorm ed essere presente ad importanti eventi come USA for Africa. L’ultimo periodo, direi quello che parte con gli anni 90, la vede realizzare album di grandissima qualità dove la sua voce, anche prestata a Roger Waters per l’evento The Wall a Berlino, è ancora magnifica e sempre più spesso presenta i suoi quadri, eterni compagni di viaggio da quando, giovanissima, frequentava il College of Art di Alberta.
Davide Palummo