Anche Jeff Healey ci ha lasciato. Il canadese ha terminato una lunga battaglia con un male incurabile, ma è riuscito a finire Mess of blues, il disco che aveva iniziato due anni fa, quando la diagnosi lo aveva raggiunto. Era un chitarrista particolarissimo visto che – come tutti sanno – suonava con la sei corde appoggiata sulle gambe, a metà strada tra un pianoforte e una steel guitar. Onestamente nessun album ha raggiunto il livello del suo disco d’esordio, See the light. Amava il blues e ha realizzato alcune cover imbattibili, su tutte While my guitar gently weeps (George Harrison), Angel eyes (John Hiatt) e Blue jean blues (ZZ TOP). L’album e il DVD dal vivo assemblati mettendo insieme due sue partecipazioni al Montreux jazz Fest sono ricchi di irruenza e sfumature, anche se nessuno avrebbe immaginato la sua svolta jazz, che l’ha portato a riscoprire la tromba (che suonava già da ragazzino), a uno splendido Adventure in jazzland nel 2004 e a girare con un combo jazz tra Canada e States.
Io me lo ricordo per l’unica volta che l’ho intervistato, durante il tour dell’album d’esordio. Insieme irrequieto e felice, finalmente poteva mostrare quel livello tecnico terrificante di cui era portatore. Per me rimane l’uomo della più veemente versione live di While my guitar gently weeps, straordinaria. La versione che anche Harrison avrebbe voluto “saper incidere”. Ora se la stanno suonando, lassù, dove finalmente pure lui può “vedere la luce”…
Walter Gatti