Insolita, forse, ma affascinante l’accoppiata Stefano Benni – Paolo Fresu: l’ho scoperto durante una performance a Lavagna (GE), all’interno del Festival Mondomare, dove i due hanno raccontato, voce e tromba, la storia di Sinbad Odisseo. Con un linguaggio buffo e misterioso, al quale ci aveva abituato molti anni fa Dario Fo, parte inventato e parte proveniente da fusione di vernacoli mediterranei, con il sottofondo di una tromba eterea e sognante che spesso si fa prima voce accompagnata dal racconto di Benni, siamo rimasti ammaliati per circa un ora.
Lo spettacolo è stato totale, coinvolgente: la sapiente voce narrante ha srotolato un racconto di mare degno di Melville dove l’eroe Sinbad / Odisseo vive esperienze da mille e una notte ma anche esperienze di ritorno in piena assonanza con il suo nome; il sottofondo è il Mediterraneo, i profumi sono quelli della Sardegna e vengono esaltati dalle note delle due trombe di Fresu che, assistito da un amplificatore, distorce i suoni fino a farli diventare voci di sirene, lamenti del vento che si insinua nelle rocce frastagliate di una terra battuta dal mare in tempesta.
Fresu è grandissimo, mai sovrasta la voce narrante anche se spesso, invertendo i ruoli, non accompagna ma è accompagnato dal racconto di Benni; si abbarbica sulla sedia come un rosmarino, proiettando ombre esotiche sullo sfondo bellissimo del giardino della Torre di Lavagna, si allunga come un gatto rivolgendo l’ottone alla luna, passeggia tra la gente emettendo un continuum di vari minuti che, rimbalzando ai quattro angoli dell’arena, simula il disorientamento di un naufrago.
Benni conosce i misteri della fabula, si muove con esperienza e poesia in questa stranalandia che è il mare, andando perfettamente a braccetto con Fresu: bravi, bravissimi!!
Davide Palummo, Lavagna (GE) giugno 2007