JACKSON BROWNE: RUNNING ON EMPTY

“Andiamo. Non so dove, ma l’importante è andare”. Così scriveva Jack Kerouac nel suo libro On The Road, influenza primaria per tante canzoni rock. Il mito della strada e del muoversi in continuazione è nel dna di ogni americano, ma se un tempo muoversi significava andare verso qualcosa, che fosse anche solo un sogno come quello della terra promessa, per Kerouac e i suoi diretti discendenti, i musicisti rock appunto, diventa solo un muoversi senza più una meta, muoversi nel nulla per cercare così di dimenticare il proprio vuoto esistenziale: “correre sul vuoto”, come dice appunto il titolo di questa canzone, Running on empty (1977).
“Non so dove stia correndo, sto solo correndo” canta Jackson Browne in un brano che, musicalmente arioso e incalzante, nasconde invece il profondo senso di disperazione che attanaglia il protagonista. Che inizia riflettendo sul tempo che passa implacabile (“Sto guardando alla strada che scorre sotto alle mie ruote, sto guardando agli anni che sono passati come tanti campi estivi, nel 1965 avevo 17 anni e correvo sulla 101”).
Il cantante riconosce un’oggettività che accomuna tutti quanti: “Tutti quelli che conosco, ovunque io vada, la gente ha bisogno di un motivo in cui credere”, ma l’incapacità a relazionarsi con gli altri, il bisogno di sfuggire la realtà fanno diventare l’esistenza come quella di un pipistrello cieco che sbatte contro le mura che lo imprigionano preferendo l’attimo fuggente all’impegno con la realtà: “Io non conosco nessuno al di fuori di me, se ci vorrà tutta la notte va bene così, se riuscirò a farti sorridere prima di andarmene”. Lui si volta a cercare gli amici che un temolo sostenevano, ma li vede tutti a correre come lui verso il nulla.
Andare, senza sapere dove: “Non so nemmeno cosa spero di trovare, sto correndo verso il sole, ma sto anche correndo all’indietro”.

(…)
Fai quello che puoi per tenere vivo il tuo amore
Cercando di non confonderlo con quello che devi fare per sopravvivere
Nel 1969 avevo 21 anni e la strada era la mia casa
Non so dove quella strada è diventata la strada in cui mi trovo adesso

(…)
Guardando la strada che scorre sotto le mie ruote
Non so come dirti quanto mi appaia pazza questa vita
Cerco in giro gli amici a cui ero solito rivolgermi per farmi aiutare
Guardo nei loro occhi e li vedo correre anche loro

Correndo, correndo sul nulla
Correndo, correndo come un cieco
Correndo, correndo verso il sole
Ma sto correndo all’indietro

(Paolo Vites)

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