SIMON & GARFUNKEL: BRIDGE OVER TROUBLE WATER

 Ogni canzone ha una sua storia. Ogni canzone è una storia. Nel settembre 1969 il duo più famoso della storia del pop, Paul Simon e Art Garfunkel, si sta sciogliendo. Sarà colpa dell’annata particolare, visto che pure i Beatles in quegli stessi giorni stavano ormai chiudendo il loro fantastico negozio. By the way: Garfunkel sta girando un film, mentre Simon continua a scrivere canzoni. Un giorno prende la chitarra e si mette a strimpellare una strofa di una canzone popolare, “I’ll be your bridge over deep water if you trust in me”, del gruppo gospel Swan Silvertones. Idee, collegamenti, parole che si concatenano. Nasce la base di Bridge Over Troubled Water. Ma è solo l’inizio. Quando Simon fa ascoltare la canzone al socio, quest’ultimo gli dice “sta schifezza te la canti te”. Sbatte la porta e se ne va.Tensioni: Garfunkel era un personaggino da prender con le molle. Simon torna a lavorarci sopra e prima di riprovarci introduce un arrangiamento che ricorda le corali di Bach. Tornato a più miti consigli, Art Garfunkel, prima di registrarla, si infila per pregare nella chiesa newyorkese di St. Bartholomew e ne esce – al termine di una celebrazione – convinto di una cosa: Bridge si può fare, ma deve essere cantata come fosse un inno liturgico. E così sarà. Quando nel gennaio 1970 esce il disco, mezzo mondo rimane a bocca aperta: la canzone d’addio di Simon & Garfunkel ha l’andamento di un inno sacro. Ma è un “inno bianco”: non c’è traccia di spiritual o gospel, qui è l’anima europea che spinge, che da sostanza alla melodia e alla sensibilità. 

Quando sei depressa
E ti senti piccola
Quando hai le lacrime agli occhi
Io le asciugherò tutte
Sono dalla tua parte
Quando i tempi diventano duri
E di amici non riesci a  trovarne 

Il tema è già visto, ma la soluzione poetica è nuova, diversa (anche se, si dirà, presa a prestito da canzone altrui): quando non sai dove aggrapparti, quando le acque turbolente della vita stanno per trascinarti via, ecco la tua salvezza: 

Come un ponte su acque agitate
Io mi stenderò
Come uno ponte su acque agitate
Io mi stenderò 
Quando sei giù di corda
Quando sei sulla strada
Quando la sera arriva così dura
Io ti darò conforto
Io sarò dalla tua parte
Quando arriva l’oscurità
E l’ansia è tutta intorno
(…) 
Come un ponte su acque agitate
Io mi stenderò
Come uno ponte su acque agitate
Io mi stenderò 

Bridge over trouble water diventa da subito un successo planetario. Il ponte – a differenza del Ponte di San Luis Rey di Thornton Wilder, che è simbolo del destino che afferra in modo misterioso – è il tuo compagno, è la possibilità stessa che esista un compagno. In un’epoca durissima la canzone esce come un lampo nel buio, un messaggio di senso positivo e coloro che accusavano Simon&Garfunkel di scrivere a quei tempi canzoni “privatamente romantiche, senza carica sociale e di breve futuro”, saranno contraddetti dalla storia.Dopo tre mesi i due terminano di lavorare insieme salvo poi ritrovarsi a periodicità decennale. Simon ha una carriere stellare che continua ancora oggi. Garfunkel vive di rendita. Il loro “ponte su acque agitate” si tramanda di generazione in generazione…  

(Walter Gatti)

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