Cerco di immaginarmi lo stesso concerto all’estero, in Inghilterra ad esempio, dove a lettere cubitali sarebbero apparsi sui muri manifesti del tipo “Count Basie Basement Club, Very Special Blues Night, Guitar & Harmonic Legends†ed il giorno dopo grandi recensioni sui giornali. Invece siamo in Italia, poca pubblicità , poca attenzione alla musica di qualità , ancora meno per alcuni generi, come il blues, per niente affini ai gusti delle grandi masse e lontani, fortunatamente dico io, dalle ribalte tipo X Factor. Nonostante tutto, grazie alla passione e capacità di un intraprendente Jazz Club nel cuore di Genova (il Count Basie Jazz Club, appunto) si è tenuto lo scorso 2 ottobre un grande concerto in una cantina genovese (il più pomposo basement inglese) dove si sono incontrati due vecchi amici e grandi protagonisti del blues nostrano: Fabio Treves (armonica e voce) e Guitar Ray (chitarra e voce).
La situazione è perfetta: ambiente accogliente, ottima acustica, il giusto numero di persone ed una gran voglia di ascoltare, in un assetto minimale e con gli strumenti basilari del blues, due grandi musicisti innamorati di questo genere musicale. La serata è introdotta da Fabio Treves che ricorda le tante occasioni nelle quali ha suonato con Renato, in arte Guitar Ray, la loro amicizia, l’amore per Genova, il piacere di trovarsi in un contesto così intimo per fare musica. I due sul palco si scaldano con una sequenza di brani tratti dalla grande tradizione (Don’t mess with me, Big Boss Man, You belong to me, Take it to yourself, My baby’s gone) nei quali le doti chitarristiche e vocali di Guitar Ray emergono prepotentemente affiancate dal solido supporto di Fabio Treves; Renato all’ellettrica Guild M-75 ed al dobro, Fabio con l’armonica, anzi con le tante fedeli Super 20 che alterna per adattarle alle tonalità dei vari pezzi. I brani sono vivaci e passionali, molto godibili nell’essenzialità dell’esecuzione, dove gli strumenti e la voce sono sempre amalgamati con sapienza, come se Fabio e Renato suonassero assieme tutti i giorni; le interpretazioni sono personali, spesso più lente di come siamo abituati a sentirle, adeguate all’ambientazione lounge.
La serata continua con la magnifica Mistery Train, interpretata da molti ma resa famosa da Elvis Presley nel 1955, poi diventato un cavallo di battaglia nei moltissimi suoi concerti, e con Bring it on Home. Applausi scroscianti: è il momento di una pausa, Fabio e Renato scendono dal palco e vengono a salutare i molti amici tra il pubblico.
Fabio Treves non ha certo bisogno di presentazioni visto che da oltre 30 anni è sulla scena blues con la sua band, la famosissima Treves Blues Band, che si è esibita in centinaia di concerti e festival in Italia ed in giro per il mondo. In questi concerti ha avuto la possibilità di suonare con i grandi del blues, miti irraggiungibili come Mike Bloomfield, James Cotton, Buddy Guy, Johnny Winter, Koko Taylor, Al Green e moltissimi altri. Proprio a Genova ha incontrato e suonato con il suo (e non solo suo) mito, Frank Zappa con il quale ha ben altro che una certa barbuta somiglianza. Fabio Treves ha il merito di aver portato il blues nelle piazze, facendolo amare a varie generazioni, con la sua travolgente voglia di essere vicino al pubblico e la capacità di sfruttare al massimo le sonorità dell’armonica.
Guitar Ray è il leader di The Gamblers, ottima band ligure che si è fatta conoscere in Italia ed all’estero in moltissimi concerti; negli ultimi anni ha maturato una propria identità il cui primo tangibile segnale è Poor Man, lavoro prodotto da Otis Grand, seguito da un ambizioso DVD testimonianza di una bella serata al Muddy Waters di Calvari (GE), As the Years Go Passing By. Credo che Guitar Ray & The Gamblers abbiano ottime possibilità di diventare la migliore blues band in circolazione.
Dopo qualche minuto di pausa Fabio e Renato risalgono sul palco per la seconda parte della serata, due parole prima di cominciare con un’altra manciata di grandi pezzi come Mona, Just your Fool, Black Night per arrivare ad un grande classico di Robert Johnson che vede i nostri passeggiare tra il pubblico per una travolgente Walking Blues. Segue una canzone di B.B. King (Beautician Blues) prima di una bellissima Mojo Working di Muddy Waters dove il pubblico fa il ritornello e scalda l’ambiente già arroventato. Chiudono la serata Caledonia, un altro pezzo di B.B. King, You Upset ed un paio di extra songs dal personale repertorio dei Gamblers. Veramente una bella serata, alla fine della quale non penso ad altro che verificare le date dei loro tour per rivederli suonare con le band oppure, speriamo, ancora assieme.
Davide Palummo, Ottobre 2010